Oggi compie la sua buona dose di anni Peter Criss, il gatto vero e indubitabile dei Kiss. Il mio non è un riferimento critico all'attuale batterista, Eric Singer, che apprezzo per vigore, precisione e ragionevole umiltà.
Peter, che esce con biografia dura e pura, non mi manda in brodo di giuggiole. Eppure gli ho voluto e gli voglio bene. Prima di tutto, perché è stato il mio primo. Poi sapete che se ne andò e arrivò la volpe Eric Carr, il mio caro secondo.
Ma Peter ha cantato capolavori come Beth e Hard Luck Woman; il suo solo album negli anni '70 è uno dei migliori dei Kiss, perché la sua voce graffiante probabilmente esplode senza limiti. Di quell'Lp mi piacciono diverse canzoni e chissà perché stasera mi viene in mente " That's the kind of sugar papa likes", forse perché più scoppiettante. Ma mi commuovo pensando a "I can't stop the rain", come tutte le volte in cui mi dispero perché non riesco a fermare la pioggia o il pianto di qualcuno.
Quando Peter se ne andò, fui colta da disperazione adolescente per due giorni. Poi uscì il suo album solista vero, e lo presi diligentemente, forse più per vederne il volto, l'ammetto. Però adottai senza remore "by myself". Mi piace la calma rigenerante con cui affronta il cambiamento, il ripartire, ancora, e basandosi sulle sue sole forze.
Bravo Peter. Anche se io sto dalla parte di Paul e Gene. Perché loro, il mio sogno, l'hanno fatto continuare, con tutti i difetti che possono avere.
Auguri, gatto! Lost or found with you. Perso o trovato con te.
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