Stasera mi addormento con un rimprovero dolcissimo. Un amico dagli occhi immersi nel blu della ricerca ha sgridato benevolmente me e la mia sorellina: dovete pensare di più a voi stesse.
Cerco di opporre uno o due ragionamenti, ma lui insiste. Poi lo guardo in quegli occhi che si spalancano sugli altri e gli rinfaccio: ma scusa, tu come ti comporti? Perché lui è quello che corre sempre, che tu lo chieda o no; quello che si commuove e torna bambino, se incontra un ragazzino. Quello che si lascia ferire, e finge poi che vada tutto bene.
Lui mi ripete: pensa per te. Io gli rispondo, con affetto: parla per te.
E' una cantilena che ci rincorre, sul sentiero di un sorriso.
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