La poesia dialettale è anche donna. Sfoglio le pagine di Carla Mocchetti, il suo "Rassù", che è un viaggio da condividere verso dopo verso, con l'aiuto dei dipinti di suo padre Luigi.
Le ho rilette in questi giorni e porto nel cuore per il finale dell'anno "Sa te cerchi?". Un cammino nei ricordi, un silenzio in casa nuovo e inaccettabile. Sa ta cerchi, racconta.
Conta su (senza accenti giusti e dieresi, sorry, in questo strumento anglofono).
A cercu i robi ch'ho perdu... Lei dice: che non troverò mai più. Io le scosto una lacrima dal viso, lentamente, e non lascio entrare la malinconia.
Però, sa te cerchi, è una domanda bellissima, dalla notte dei tempi.
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