La regola del silenzio ha un pregio: è ottimistico. E forse ha un difetto: è ottimistico.
Ha un altro pregio: Robert Redford che sa invecchiare, non diventando parodia di se stesso. E con lui tutti i suoi amici, direi. Non riconoscere Julie Christie è stato terribile ma anche rassicurante. Persino Nick Nolte in versione antica fa bene al cuore. E ogni ruga di Susan Sarandon è un canto delizioso.
La regola del silenzio mi fa sorridere sul mio mestiere, se anche sperare non lo so.
Sul film mediterò. Intanto penso che Robert sa invecchiare, e così i suoi amici.
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