Un signore me lo chiede così, quasi di soppiatto. Ci consoliamo che i nostri cari ora hanno un campo bellissimo dove riposarsi, tirare calci a un pallone, gustarsi colori mai conosciuti.
- ma ci sarà qualcosa?
L'interrogativo fatto cadere da uno sconosciuto, davanti a un dolore, davanti a una scomparsa. E subito appiccicata la constatazione amara: noi non siamo come loro.
No, non siamo come coloro che ci hanno preceduto. Eppure, forse hanno pensato la medesima cosa dei loro cari.
- loro sono stati più forti, ma ci hanno insegnato che sì, poi c'è qualcosa.
Ho troppe cose da fare qui, e nemmeno troppo bene, ma intanto voglio continuare a vedere corse, picnic, risate di angeli e splendide partite di calcio in cielo.
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