giovedì 26 novembre 2020

Lo sguardo bambino di Maradona

Lo sguardo bambino di Maradona, me l’ero dimenticata crescendo. E non sono stata più bambina io.

Quando se n’è andato, stavo pensando al futuro e non ho capito bene cosa stesse accadendo. È bastato il film su Rai3 a riportarmi un sorriso liberatorio, uno sguardo che mi riportava a un tempo troppo lontano. 

Ogni domenica è una rivincita.

Ero troppo brasiliana, Pelè il mio idolo indiscusso e il Brasile che mi scorreva nelle vene di romanista senza accorgermi che i miei eroi erano già qui. Eppure i campionati mondiali dell’82 mai si disputarono, fu la mia decisione dopo che il Brasile uscì di scena ed è troppo tardi per vergognarmene. Una ragazzina distratta da troppi sentimenti, ma poi si accorse di quanto stava accadendo a Napoli. È quando il calcio ti dice che anche nella vita ogni domenica, ogni giorno è una rivincita. 

Ti hanno detto che rimarrai sempre sempre schiacciato dai potenti, che successo non avrai mai. Perché cosa sia il successo, lo hanno decretato loro.

Sento che la gente mi vuole bene.

Poi le loro convinzioni non ti toccano più. Perché sai per chi stai giocando. Quello stadio zeppo di volti e sogni, oggi sembra un lampo conficcato nella preistoria.

Me lo dice lo sguardo bambino di Maradona, che mi fa ritrovare il mio. Ti stanno gridando cose che anche se qualcosa di profondo dentro di te, conosci. E sai cosa rispondere.

Tanto, io gli faccio gol lo stesso.

Lo sguardo bambino di Maradona,  Solo i mediocri condannano senza appello le fragilità dei geni. (cit. Luca Di Bartolomei). Lo sguardo bambino suo, e io che mi ci ritrovo.

Grazie Diego, tanti anni dopo di sonno dopo.

Scusate, mi viene da piangere. (Argentina-Inghilterra 1986)


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