Conto i minuti e i giorni, ma lo faccio male: non voglio diventare una scienziata dell'attesa.
Conto qua e là per distrarmi, o per convincermi che sono ancora qui, sfiorando soltanto l'eternità. Conto per sopportare ciò che non mi piace, e per avvicinarmi ai momenti che mi possono rendere migliore. O forse già contare, sbagliando e ridendo, fa qualcosa di buono per me.
Conto per ricominciare.
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