Sarò banale e a rischio glam, ma mi sento strappare dentro e poi miracolosamente ricucire quando ascolto Home sweet home.
Se scorrono le immagini del video dei Motley Crue, va anche peggio. I miei ragazzacci, furbi, sporchi, ragionevolmente cattivi. Troppo "veloci" per amare, ma capaci di piangere all'infinito per una nonna, in realtà più simile a una mamma. Troppo devoti a un whisky che una scozzese non può accettare. Troppo tutto.
Ma quando scorre Home sweet home, qualcosa di più grande, di superiore a loro, mi afferra. È quella casa che hai, eppure ti attende. Quella house che a volte non è home, canterebbero i Kiss, perché siamo impastati di carne e nostalgia.
Quando tutto questo si impossessa di me, allora sento che "niente tiene insieme le mie cuciture". Finché non metto il piede, anche solo dell'anima, (solo, ascoltati Malu) nella casa dolce casa.
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