Mi sono risvegliata allo stadio, o così mi è parso. Il sogno allungato della veglia, nell'aria umida e soffocata dalle luci agli ultimi minuti di lavoro.
Ero lì, con gli uomini buoni della Croce Rossa che aspettavano che chiudessi il pc, e io che balzavo in piedi, rammaricata per non aver salutato bene gli amici, impegnata nell'invio. Uno scambio di chiacchiere con l'ultimo drappello rimasto sugli spalti, la corsa frettolosa verso il buio, i rimbrotti degli ultimi tifosi che uscivano, incavolati per l'occasione persa.
Per un attimo tutto questo è diventato un quadro, prima di essere inghiottito dall'oscurità. E l'ho portato nei sogni.
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