Non oso immaginare che giornata diabolica incombesse su di te, amico mio. Ma tu ci sei, per me e non solo.
Tu ti sei fatto strada tra i meandri dei tuoi impegni, per farci respirare. Per offrirci uno sguardo sereno e minuzioso.
Tanti parlano e scompaiono, tu invece ci sei. Non importa se ci vediamo cento volte o una soltanto, tu sai come alleviare una pena o condividere una risata.
Tra i tuoi numerosi assillanti -e fra di loro mi sono insinuata - e un romanzo di "un autore emergente", su cui ci hai strappato un sorriso.
E prima che la sera si spenga, voglio mormorarti un ultimo grazie.
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