Se allunghi una mano nella notte e non temi il suo fresco ardire, la trovi. E' una perla, che forse è piccina davvero, ma non si sottrae al tuo tocco. Neanche a quello della luna.
Si pone sotto i suoi timidi riflettori e sceglie una sciarpa d'argento; poi la mette in disparte e si china per terra. Sfuggita a una pozzanghera, c'è una stoffa cupa. Maltrattata e sfilacciata. La perla la osserva, stupita che esista qualcosa di così triste. Le sfugge persino una lacrima, e quando questa si posa sulla stoffa, mille riflessi si irradiano e creano ombre luminose più esaltanti delle perle.
Al che, credo, la perla chiede perdono e si veste di umiltà. Solo allora può osare un bacio alla luna.
Notte tra le perle
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