martedì 4 dicembre 2012

Guanto batte neve


Non è la neve, e neanche quel brivido più duraturo degli altri, che mi comunica l’arrivo precoce dell’inverno.

Casomai, la sensazione seccante nella sua precisione che è ora di indossare i guanti. Un’operazione necessaria e che detesto con tutte le mie forze. Strano per una che ad esempio ama i cappelli d’inverno e a volte persino in primavera (tranne ai matrimoni estivi, sorry alla mia amica che ha dovuto sopportare questa ferita alla tradizione britannica).

Ma la testa è relativamente importante.  Devi curarla, senza lasciarla troppo libera: sai che pericolo… Le mani, invece, devono poter agire e mi spiace frenarle così.

Prima di soccombere, mi aggrappo a vari stratagemmi. Ad esempio, quando guido, scendono inesorabilmente le maniche del giubbotto, se il volante è gelido. Oppure, nel camminare, infilo le mani nelle maniche della falsa pelliccia, sognando un manicotto stile Franco Kennedy in Via col vento.
Viene il momento in cui arrendersi, tuttavia. Prendo i guanti, li osservo e li tengo in borsa. Ci vorranno alcuni giorni ancora, prima che la resa sia totale.

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