Ho sognato o voglio sognare - confine labile - un giardino per me. Non chiassoso di colori, né piegato ai miei voleri.
Morbido o aspro, non importa, purché i miei piedi affondino nell'erba quando serve e urtino anche pietruzze monelle. Ali, non ne ho, e cammino tra fiori così fragili che coglierli è nuocere a loro e se stessi.
Un giardino per me, è un luogo pensato per amarmi. È il piccolo regno che tu hai voluto per me, un luogo dove ripeterti grazie è un canto continuo.
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