Tu arrivi, pensi di stracciare il mondo e invece ti va storto tutto. Non gira, crescono le incomprensioni, e potresti perdere forza e fiducia.
Ma se resisti, non una, due, tre, cento volte, la vita ti può dare l'occasione di raddrizzare tutto. Fino alla prossima partita, al prossimo ostacolo. Intanto, però, hai ricostruito un ponte.
Sono felicissima che sia stato Balzaretti a segnare il gol decisivo del derby. Quello che spezza l'attesa, carica, comincia a iniettarti la gioia della vittoria più importante. Sono contenta, per più motivi che si uniscono in un quadro perfetto.
Primo, con Balzaretti, a torto o ragione, non girava. Ma il popolo della Roma è così; mette il muso, eppure aspetta solo un'occasione per amarti. Per essere pazzo di te.
Secondo, ti becchi un palo e la tua riscossa sembra sfumare. Ma non desisti e la porta sta per cedere.
Terzo, c'è sempre un aiuto dalla sorte, se tieni duro. E se si chiama Totti, è anche meglio.
Quarto, il pianto di gioia pura. Con tutti noi.
Quinto, le parole di Danny De Rossi su Federico, che quando ha visto il palo - confessa a Teleradiostereo - ha pensato "Incredibile, a questo poraccio neanche stavolta...". Poi esulta con lui e così lo definisce: "mai avuto atteggiamenti da calciatore medio che si stranisce per i fischi, un ragazzo meraviglioso".
Ecco, comunque la si metta, Balzaretti non è un calciatore medio e sa mandare giù, come credere nella riscossa. E ci dispiace per gli altri.
Siamo tutti un po' Balzaretti. Se lo vogliamo.