E' tutto il giorno che la musica tace, e dire che ho cercato sollievo anche da sagge canzoni.
Questa notte non c'è musica. Ma non perché ce l'hanno tolta degli assassini da quattro soldi, specializzati solo in vigliaccheria, o chi lo sostiene anche con schermi di "se" e "ma".
No. Non riesco a cantare stasera, perché trattengo il fiato, per il dolore. Ma tornerà. Lo trattengo, perché vorrei solo gridare più forte. Che Dio è buono e misericordioso, e stronzi sono gli uomini che affermano di parlare e agire a suo nome uccidendo altri uomini.
Un fiume di banalità ho da riversare, ma le dico quanto mi pare.
Come, che la libertà è qualcosa di così testardo e irresistibile, che tutti i tentativi di soffocarla sono finiti così: sembra che ti tolgano il fiato, ma è perché stai prendendo un respiro più forte, possente.
Notte e non c'è musica, per rispetto. E perché prendiamo un respiro più forte, per cantare contro ogni follia di vigliacchi.
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