Squilla il telefono, anzi fa quel rombo che tanto manda in bestia qualche mio collega.
- Buongiorno, sono X.
Il suo nome non mi dice assolutamente nulla, ma dissimulo, studiando inutilmente il numero sul display del cellulare: ma noi non avevamo un appuntamento alle 13.30?
Mio Dio spero proprio di no; sfoglio l'agenda e la memoria, va bene che invecchio, ma un appuntamento a quell'ora non mi risulta.
- Qui al cimitero.
Rassicurata dal luogo, dove non sono solita fissare appuntamento: signore, guardi che lei si sbaglia.
- Ma come no, ma lei non è il marmista?
Be', la testa dura ce l'ho, ma non mi sembra questa la nota caratteristica della professione, casomai del materiale.
- No signore, non sono il marmista.
- Mi scusi
Adesso mi sento in colpa io. Vedo il signore, triste e sconsolato al cimitero aspettando il marmista.
- Si figuri, buona giornata.
Vorrei sbattere la testa contro il muro, tanto è duro uguale: buona giornata che cosa, che è ad aspettare il marmista al cimitero.
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