Ho sempre osservato i muri, perché un vecchio cronista mi insegnò ad ascoltarli.
Quando invitano, quando programmano, quando sorridono. Quando piangono.
Non è che ora che sembrano predominare i muri virtuali, loro
scompaiano.
E ascolto nel borgo un pianto, che è delicato come il lago.
Perché questo fantasma di tempo che porta via un papà, è impotente davanti all'amore e all'esempio.
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