Nascono così i discorsi tra sconosciute. All'ombra di una tazzina di caffè e di una battuta. Si parla di una sciocchezza e una donna ti mostra il cuore, violando il proprio pudore.
Una viaggiatrice, oggi costretta a rimanere ancorata a terra per rimanere accanto al compagno che non vuole, non può forse, muoversi. E nessun altro può occuparsene, forse vuole.
Perché alla fine lei dice: posso solo io. Gli altri hanno troppo da fare o non sono capaci.
Chi deve rinunciare. Non voglio fare piagnistei, anche perché pochi giorni fa ho conosciuto un uomo in analoga situazione per la madre. Ma più spesso, una donna. E lo fa con la convinzione che non ci sia altra strada, magari perché non c'è davvero.
Una donna lieve e responsabile, quella che poi mi saluta.
- Ma così è infelice.
- Non sono mai stata felice, neanche quando ero libera.
La vedo allontanarsi e trattengo il magone solo per un motivo. Perché sento che era felice, prima, e forse persino adesso, mentre rinuncia.
Nessun commento:
Posta un commento