Solo Anna sa far parlare tutti, perché sa voler bene. E riesce a fare una cronaca semiseria di quel male che ho incontrato, ma non ho imparato mai a pronunciare.
Il suo racconto su "Gioia", sogno davvero che diventi un libro. Per aiutare le donne che stanno lottando contro il tumore. Ma anche perché se lo merita.
Non posso aggiungere una parola a queste pagine intense. Faccio fatica a parlare anche di Anna. Perché lei è una Gemellina refrattaria a smancerie e invece ora sento soltanto che le voglio bene.
Perché è la prima persona che mi ha stupita a Como, con quella sua capacità di mettersi in sintonia con le persone. Perché è una roccia catapultata in un fiore esile. E perché è Anna. Solo Anna, senza ruoli indossati a forza, ma la spontaneità che sgorga anche in queste parole pubblicate sulla rivista.
Spontaneo, non è facile. E' solo vero. Come Anna Savini che non sa fingere, mai.
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