Questo piccolo mi sembra già fortunato: un bimbo giocoso e amichevole, che si trasferisce gattonando al tavolo degli italiani e masticando una conversazione del cuore.
Poi ha la mamma austriaca, il papà inglese: quando c'è un incontro di storie, di cammini, di frontiere che si sciolgono, un bambino credo abbia ancora più chance di spalancare gli occhi sul mondo.
Anche lui poi vacilla, in pizzeria, torna al tavolo dei suoi, quindi prova a risalire i gradini trascinandosi per terra finché viene recuperato ridendo dai suoi.
Quando stanno per raccogliere le loro cose, il cuoco ci chiama e sussurra qualcosa a uno di noi. Apprendiamo che il padre ci ha offerto da bere. Perché siamo stati amici del suo piccolo, abbiamo condiviso tempo e sorrisi. Siamo dunque suoi amici.
Noi ringraziamo maldestramente e lui se ne va, augurandoci un grande weekend: lo scandisce con soddisfazione.
Vedevo un piccolo fortunato, ora un papà felice.
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