Mi capita, per sentire qualcosa di sensato, di dover posare la testa sulla terra. Non so decifrare le parole del suo canto sommesso, ma mi sembra un suono di ragionevolezza.
Sotto sotto, quel bisbiglio di vita. Sopra, erba morbida che accentua le note abbracciando l'aria e foglie secche accompagnate a margheritine.
La terra che canta, così lievemente ti dice di prendere sul serio ciò che non si vede e con pudore ti spinge a guardare quello che forse è il suo grande amore: il cielo.
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Semplicemente bellissima! Santa!
RispondiEliminaQuando ti scappasse voglia di vederci, a Galleno, di Corteno Golgi, la terra degli altolocati è sempre bassa, ma generosa.
RispondiEliminaLa casa è aperta! Ci saremo ancora tutta la settimana... in corso!
Buona pasquetta...