Inciampo in un delizioso viaggio su un treno che attraversa la Grecia, in tv. Passa da Delfi e mi riporta indietro di tanti anni, anche in una tappa che questa trasmissione non affronta.
Perché Delfi fu incredibile, Atene mi tolse ogni parola e quanti altri luoghi mi stordirono. Nessuno, tuttavia, quanto Micene.
Mi sfiora ancora quella sensazione di essere nel tutto o nel nulla, senza individuarne la differenza. Passare sotto la Porta dei Leoni la acuì spaventosamente: quella che era un'immagine, stampata sul mio libro d'arte, diventava materia, come me. E mi restituiva un pezzo d'anima.
Come la Porta dei Leoni, la realtà è in agguato come l'infinito.
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