Stop senza go per ora: seconda tappa per cercare di rimettersi in piedi e non ripiombare dentro un lockdown su misura. Il mattino è insopportabile, finché mi fermo a bere un caffè. Tutti sono gentili al balenare delle stampelle, dall'apertura della porta al "Si fermi lì che ci penso io". Rientro in ospedale più docile, docile a quello che stanno decidendo per me.
Quando esco, devo aspettare un'altra persona cortese (quanti angeli, sulla mia strada) che venga a prendermi e scelgo una dose di dolcezza in più. Una vespa viene a curiosare e chi sono io per mandarla via. Docile anche con lei, e ci mancherebbe: minuscola eppure così temuta da me quand'ero bambina. Va bene, anche quando mi trovo al chiuso con lei.
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