martedì 16 giugno 2020

L’istante in cui mi ascolto

Di tutti i soggetti scarsamente ascoltati, forse il nostro corpo si piazza sul podio. Persino più dell’anima, ammesso che quei due birbanti non siano avvinghiati.

Parla, parla tanto che viene facile ignorarlo o liquidarlo come un bambino capriccioso, l’amico che ha sempre da dire.

Ma ci sono istanti in cui è come se si fermasse, raccogliesse tutte le forze e pronunciasse una parola, una sola. Stranamente, tu la senti con millimetrica precisione.

Prima che qualcuno ti dica con scienza assoluta l’idea folle che è venuta al tuo corpo, tu l’hai stampata dentro la tua mente. Come la scena di un film che rivedi cento volte per cogliere un trucco o una svista.

L’istante in cui mi ascolto, spalanca tutti quelli in cui avevo altro da fare e mi corrono attorno all’impazzata. Immobile e incuriosita dalla loro storia, quasi fosse la mia. 

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