giovedì 11 giugno 2020

La mia amica e la radio per finta

Se è un compleanno strano, con una spina pungente nel cuore per me, è soprattutto perché è il primo in cui non posso abbracciare una mia amica. Con lei ho diviso tantissimo da quando ci siamo incontrate da bambine. Difficilmente è trascorso un giorno senza una parola, un messaggio che brilla nel buio e tra i doveri gioiosi c’è quello di condividere tempo prezioso ai nostri compleanni.

Lei è la mia amica, la mia roccia. Ma so che potrei metterla in pericolo, adesso. Non importa se ho fatto il test: da allora sono uscita dal mio lockdown incontrando gente e situazioni e nonostante il contesto sia migliorato, è ancora troppo pericoloso abbracciarla.

In un mondo whatsappato, questa mancanza mi, ci fa male. Allora ripenso a una cosa che facevamo da piccole: la radio, per finta. Registravamo cassette di trasmissioni immaginarie e avevamo pure il nostro grido di battaglia. Era per finta, ma per noi realissima.

Così oggi taglieremo la torta insieme. Per finta, no, realissimamente. E quando ci vedremo, amica mia, fai come il cuoco che ho recentemente intervistato sta accogliendo i clienti.

-ehi ma dove sei stata in questi mesi. Ti stavo aspettando.

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