giovedì 11 giugno 2020

Finisco per ricominciare


Ho alle spalle un magnifico luogo e metaforicamente un anno spaccato quasi a metà: otto mesi sempre in viaggio, avidamente, e quattro frenata, se non chiusa in casa. 

Offro questa foto del non troppo lontano passato a me stessa, perché c'è molto di me senza urlare. Tra i vigneti e storie autentiche, un brindisi contro il cielo che vuole levarsi di dosso il grigio per mostrarmi il fascino di Soave. La maglietta della promozione della Pro Patria, a tenermi un po' di compagnia da casa.

E oggi? A cavallo tra l'11 e il 12 giugno nel momento esatto in cui sono nata, grazie al fatto che mio padre, ancora alle prese con i clienti, e il portinaio si insospettirono della chiamata guardinga di mia mamma: è ancora occupato?

Lascio il giorno di San Barnaba, il mio caro patrono dei tessitori, ed entro nel pieno della giornata in cui mi hanno registrato come nata.

Potrei dire che questo è il compleanno più strano, ma non è vero. Ogni compleanno è strano, come un continuo scoprirsi, perché magari hai occasione di fermarti un attimo in più e pensare. Non tanto contare, che gli anni ormai sono ammucchiati.

Io finisco. Io riparto. Porte che si stanno chiudendo, nuovi lockdown dell'anima e di vita. Porte che vibrano come desiderose di aprirsi.

Io finisco per ricominciare.

Buon compleanno a me.

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