Da ragazza giocavo con un'altra tastiera e sognicchiavo una band. Ho turbolenta memoria di aver pubblicato di nascosto anche un annuncio. E di aver ricevuto chiamate da rocker che ad altro erano interessati.
Forse volevo persino diventare una rockstar, scordando quanto detestassi suonare in pubblico.
Come la stella che non sono, che non voglio nemmeno essere, a volte mi trovo sulla mia strada e si accendono lampi di sogni scordati.
E la cosa bella è che restano con me, ai piedi di tutti quelli che brillano ora.
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