E' da ventiquattr'ore che cerco di soffocare una scena, dentro di me. Un clochard che sale sul treno, per trovare un rifugio. A una persona racconta di essere stato cacciato da una stazione; insieme parlano di un'altra donna senza un tetto, che era solita sdraiarsi su un panca: adesso chissà dove sarà.
Lui vaga nella carrozza alla ricerca di una presa che funzioni, per caricare il suo telefonino. Quando scendo, lo sguardo mio si posa sulle borse, dove raccoglie le sue povere cose. Povere davvero, come lui, come noi che gli passiamo accanto e non sappiamo cosa fare, forse nemmeno vogliamo.
Noi che siamo in viaggio con le nostre povere cose nella vita e chissà come facciamo a sentirci ricchi.
Notte e le povere cose in viaggio.
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