Dio benedica Rai Storia e, in seconda battuta, youtube su cui mi ha sospinta la prima. Perché mi sono imbattuta nel re delle sceneggiature musicali e me n'ero dimenticata.
Sto parlando di Fred Buscaglione, of course. "Noi duri" sappiamo come ostentare la nostra maschera da guerriero verso il mondo, ma anche essere teneri, guardare la luna, commuoverci e poi incazzarci sull'evoluzione del nostro amore (Eri piccola...).
Ma la regina delle sceneggiature è "Teresa, non sparare". Cavoli, c'è davvero tutto un film in quei pochi minuti di musica rampante, scanzonata e deliziosamente cronachistica. Sì. una via di mezzo tra il servizio giornalistico e il film noir dal tocco maccheronico. Perché il fedifrago deve implorare, ingannare, scherzare fino alla constatazine finale, per nulla amichevole: Teresa, mi hai sparato.
Certo, che il tocco italiano è evidente. Da Jimi Hendrix a Steven Tyler, da Hey Joe a Hangman Jury, il maschio sofferente più spesso prende ed elimina senza esitazioni la donna traditrice nel mondo canoro anglosassone. Non importa se poi fugga o venga catturato.
Fred è più un cavaliere, si intende. Soccombe e non se ne vergogna. Il maschio fa il furbetto, la donna colpisce. Lui non fa il supermacho, ma si limita all'arma più diffusa: parlare, immaginare, difendersi con buffe elucubrazioni.
Finisce male, finisce quasi sempre male. Ma siamo ancora qui a cantare con un grande Buscaglione: Teresa, non sparare. Senza perdere il sorriso. La classe non è acqua, tanto più se minerale.
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