Si scannano, a Roma, sulla neve. E il bollettino del gelo prosegue a raffica anche a lì. Mi fermo su un dramma: quello di un'anziana (chi dice 76, chi dice 78 anni) senzatetto morta alla stazione.
Si scannano, e il gelo uccide, a maggior ragione i più deboli. Che quell'anziana sia morta è una tragedia. L'altra, precedente e snobbata, era che una donna, di quell'età, vivesse alla stazione. Una donna di oltre 70 anni: potrebbe essere la nostra mamma, la nostra nonna. Viveva lì e nessuno ha pensato, nessuno ha potuto, nessano ha voluto trovarle un'altra sistemazione, freddo a parte.
Anche quest'anno la pietà è stata la prima vittima del gelo, mentre le istituzioni litigavano. Ma era già stata ferita pesantemente dalla nostra indifferenza. Roma è soltanto la capitale di un mondo chiuso e ostinato, dove per fortuna ci sono degli angeli che cercano di lenire le sofferenze.
E io continuo a pensare a quella mamma, a quella nonna, a quella signora che con la sua povertà e dignità cercava di sopravvivere sotto il tetto di una stazione. Finché ha potuto.
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