Questa mattina penso a mio nonno, che ho solo sfiorato nei miei scritti, e anche oggi rimarrà sulla scena da secondo.
Mio nonno aveva un lavoro e una famiglia. Un giorno la ditta dove lavorava, sul fiume, chiuse. Lui si sentì disperato, pensando ai suoi due figli, ma cercò finché non trovò un posto in città, e così sua moglie. Restò legato al suo fiume, alla sua valle, tant'è che appena possibile ci tornò. Dall'azienda tessile ai campi, e il suo orto miracoloso.
La paura, l'ansia del nonno durarono poco. Quanti oggi vivono quell'ansia, quello smarrimento da mesi, anni. E scorre come un fiume, che noi in qualche modo dobbiamo fermare.
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