Vi chiedo scusa se ve l'ho già raccontato. Ma chissà perché stasera mi viene in mente il mio canestro più bello.
Sorvolo sul sorriso di Arguta Paffuta quando rammenta che giocavo a basket. Ma così accadeva. Menavo con stile calcistico di difensore, l'ammetto, come mia principale attitudine. Un giorno, mi trovai accerchiata a metà campo. Allora osai e feci canestro da lì.
Se volete sapere il segreto, lo confesso: chiusi gli occhi.
Da allora, fuori dal campo, mi è capitato molte volte. L'unico suono sulle mie labbra, un meravigliato grazie lassù.
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