Riprendo in mano il tuo romanzo, che mi porta in Grecia. La dedica, scanzonata, scandisce anche nostre comuni passioni.
Come la storia inglese. Britannica, preciso adesso io. Le nostre lunghissime telefonate a volte passavano anche da lì; tu andavi a Londra e ti chiedevo se potevi trovarmi un testo.
Kings and queens, re e regine ci affascinavano per la loro umanità sull'isola che c'è e chiacchieravamo anche su quello. Perché non ho capito che dovevo toccare altri argomenti e andare oltre il tuo rassicurante sorriso. Chiudo il libro, e mi resta il sorriso della tua foto. Solo così placo in me la domanda che da 20 anni quasi mi rincorre.
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