L'ho più che riportata, tempo fa: condivisa. Una grande ingiustizia, patita da una famiglia coraggiosa.
E ogni volta, quando ci sentiamo per le feste, mi riassale la rabbia. Politici e non solo, perché dentro ci sono pure i cavalieri del bene propagandato, che spariscono a una grana così.
In queste ore parlo con lui, il papà. Mamma si è spenta, da tanti anni ormai. Sono lui e il figlio, fragile e meraviglioso. La vita è dura, ma lui se lo gode, quel ragazzo che sa fare molte cose, a partire dalla più importante: amare.
Ha fede, molta fede, questo papà. E tanta dignità.
Ora mi ha raccontato: ogni tanto vedo quelle persone, sa? Le saluto per primo. Non ho rabbia nel cuore.
Che diritto ho, di provarla io?
Pietà, per i tristi. Quelli che hanno arrecato a una famiglia coraggiosa danni e ingiustizia.
Perché questo papà, con il suo immenso figlio e sua moglie come angelo, è felice. E io gli sono grata.
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