Più potente persino del lago, c'è un albero che davvero è della vita. Dicono che abbracciare le piante dia più linfa alle persone; forse trasmette anche voglia di abbracciarsi, tra alberi umani.
Fatto sta che stasera sono ancora più in attesa di Expo. Di tutto ciò che mi aspetto, di quello che non so prevedere, dei volti e delle loro storie, degli sforzi e dei piccoli grazie a un pianeta che vorrebbe sorprenderci con dolcezza.
Ho sentito parlare di desiderio, di fragilità, di cibo, di condivisione, di acqua, di poesia, di convivialità, di righe tirate con dentro i mondi, per far crescere questo mondo.
Abbiamo ascoltato e parlato sul serio, e divertendoci un po'. I problemi non sono scomparsi, quelli di Expo e tanti altri, ma non abbiamo paura di affrontarli.
Sono grata agli amici, a chi ho conosciuto stasera. E a chi conoscerò, anche nel sito dove un albero della vita nel cuore di una città, non fiorito con pazienza sbirciando il Lago Maggiore, contribuirà ad attirare il nostro sguardo, spronandolo poi a volare oltre e ad accarezzare riconoscente la terra.
Notte e ogni giorno c'è Expo, se lo vogliamo.
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