Il nostro male ci sembra il peggiore del mondo. E anche quando ci appare nel suo limite, è nostro, solo nostro. Quindi insopportabile.
Allora, andiamo a farci curare. C'è un bimbo con un papà saggio, e una gattina che sembrava fuggita, ora ferita e inconsolabile. C'è un signore che esce da una porta e non pronuncia una parola. Ma solo a un tuo sguardo tenero, confessa: che teme tanto, di perdere un cucciolo e stavolta non ce la farà.
Perché siamo tutte creature, imbarcate sulla stessa arca, e piovono troppe lacrime.
Tu hai un'occhiata d'amore per tutti, e forse anch'io. Per questo, ci curano e ci mandano via, con un pensiero.
Notte e c'è sempre qualcuno da consolare.
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