Chissà se vincerà la tensione. No che non vince, alla vista di un gregge delizioso. Pecore candide e altre more e spaurite, agnellini che sembrano incerti.
Io, come un'idiota le saluto. Sì, agito la mano, ammettiamolo, come un'idiota, alle pecorelle spensierate. Ma un pastore, sul ciglio della strada, ricambia.
E quello dopo, dopo l'ombra di un sorriso, mi manda un bacio.
Io rido e non conterò quelle pecorelle, perché non è giusto contare le benedizioni. Ma solo ringraziare.
Notte, con il bacio del pastore.
Nessun commento:
Posta un commento