Dopo l'abbraccio della folla, scivoliamo nell'autostrada che si, ci consegna al vuoto. Non c'è paura del buio, ma una sensazione bizzarra, come se fossimo soli e non abbastanza. Quelle luci che gridano talvolta a fianco, rendono tutto più deserto.
Finché compare lei, quella monella di luna dalla faccia seminascosta, e ci accompagna per l'ultimo tratto. Non importa dove ci voltiamo: c'è la luna e noi siamo soli quel che basta, quasi come un gioco di parole, e più forti di ogni parola.
Notte e soli quel che basta.
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