Sarà l'aria di questi giorni di cinquecentesimo compleanno, ripongo nel cassetto la poesia di Angelo Bottigelli. Zio Angelo. Non era mio zio, bensì marito della cugina di papà: mi veniva da chiamarlo così, per sfuggire alle complicazioni delle reti di parentela e obbedire alla differenza di età.
La sua devozione alla Madonna espressa così mirabilmente qui. Vedo la statua della Madonna dell'Aiuto, che per noi bustocchi alzò la mano e fermò la peste. Ogni peste, mi vien da dire. E la nostra offerta.
Sul piatto le nostre debolezze, i nostri tentativi di virtù, i nostri fiori, i nostri sorrisi, le nostre lacrime.
Ogni epoca ha da offrire qualcosa, anche ogni cuore. E il cuore più grande accetta tutto, senza portar via nulla.
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