Dal finestrino appari più pallido e la pioggia fa i dispetti alle tue sfumature. Ma sei il primo fiume. Se chiudo gli occhi, posso tornare piccina e vedermi a casa impaziente: perché papà arriverà e mi porterà con sé.
Fremerò vedendo il ponte e quando mi poserà sull'erba, strillerò di gioia. Chi se ne frega se le zanzare mi pungeranno. Io sto ammirando tutto questo verde che in città mi è ignoto e poi sento il canto, il canto dell'acqua.
Me lo indica papà e i nostri occhi ascoltano insieme.
Il primo fiume, la prima sensazione che si possa andare da qualche parte per il solo motivo di gioire e stare insieme. E inseguendo quell'acqua che cammina, cogliere che anche quando si fugge, c'è sempre un luogo dove andare.
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