E quella mamma, perché non è stata attenta; come si fa a perdere un criceto; come si può viaggiare così forte e così lentamente poi; come si può smarrire la via; come si può... Tutto insieme, vagliato con uguale violenza dai verdetti.
Pensa un po', sbagliamo. Mi sembra una osservazione così scontata, che quasi la mormoro soltanto. Poi ci penso su e capisco che devo gridare.
Sbagliamo! Impastati di terra, tremore e libertà, non misuriamo sempre passi e forze.
E a volte non sbagliamo affatto, ma accade che le cose vadano male.
Inciampiamo perché osiamo camminare ancora. Sotto il fuoco dei giudizi, senza fingerci impenetrabili, noi sbagliamo ancora. E con addosso una strana felicità di essere così impegnati a imparare dai nostri errori, a ripeterli ad alta voce come formula, da non sentire i verdetti di chi è sempre immobile a parlare.
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