Era rossa fiammante come il coraggio che non osavo indossare. Da anni schiava dell'auto, non osavo pedalare. Ma ho saputo reagire.
Poi ho viaggiato per le vie più silenziose del mio rione (direi paese, se fossi indigena abbastanza), ma a ogni gracchiare di motore mi fermavo.
Allora mi diressi verso la zona industriale, l'unica che aveva piste ciclabili. Ma giorno dopo giorno comparvero troppi cartelli "azienda vendesi": che passeggiata era, con il magone.
Rimisi nel garage la mia bici e mi destreggiai tra auto e zampe. Ma ogni tanto la guardo e le chiedo scusa.
Perché senza bici in giro troveranno alibi per non realizzare piste ciclabili.
E senza piste io troverò alibi per non scendere in strada con la mia bici rossa fiammante e respirare e aiutare la mia città a respirare.
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