Mi attardo sulla collina, per cogliere una tarda primavera. Quando spuntavano le tue gemme, io mi sentivo già al sicuro.
Era primavera.
Di più. Io pensavo che tu fossi un ciliegio, dalla notte dei tempi nel giardino, e mi rammaricavo che tanta bellezza non producesse frutto.
Adesso, non so più chi sei. A essere precisa, neanche io. Mi accosto alle gemme che si trasformano in fiori e vedo strane creature abbracciate.
Strane creature, quasi quanto noi.
Nessun commento:
Posta un commento