Ma sorrido pensando al fatto che sua cugina, che tanto amava i colori, da pochi giorni ha una bellissima pianta nuova, con i petali che sembrano tanti soli e un velo giallo di primavera, con il suo nome. Allora passo da lei, come se la sua foto mi potesse restituire quel sorriso.
Solo che la pianta non c'è più. Il vuoto davanti alla lapide è come un pugno nello stomaco. Non so quante piante mi abbiano rubato negli anni, al cimitero: persino un alberello di Natale sparì il giorno dopo.
Ma oggi è diverso. Oggi in cielo si festeggia mio papà e alla tavolata immagino anche lei. Che il sole ce l'ha lo stesso, e per sempre, lo so.
Noi, no. Una specie confinata sotto un cielo grigio che non conosce rispetto. Ladri di sole, di raggi di umanità.
Sì, Malu, si resta basiti! Piante e fiori resistono al Monumentale a Milano. Merita tornare a visitare cappelle e tombe. Impera la primavera.
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