martedì 13 novembre 2012

Tortura

Ho comprato il castagnaccio per merenda. Siccome sono affamata, non scema, l'ho affidato nelle mani di una persona più consapevole e resistente. Altrimenti, non sarebbe arrivato a pranzo.

Sto per congratularmi con la mia arguzia (tiè, Arguta), quando un profumo mi accarezza. Ecco il trancio di pizza, che avevo preso per la pausa cena, ancora più breve di quella pranzo. Consegnare anche quello? Sarebbe un atto di vigliaccheria. bevo un caffè. Bevo acqua. Lo stomaco non si riempie, il naso di quel profumo sì.

Ne strappo un pezzetto. Minuscolo, giuro. Ma mi chiedo come io possa tirare stasera. Devo interrompere questa tortura. Aiuto... pranzo cammina con me.

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