Gli errori non esistono. Quante frasi, che poi non sono aforismi calati dall'alto ma trasmessi dalla vita, ripongo nella mente dopo il pomeriggio a "Oltre il giardino". Questa mi resta accanto, con una tenerezza insospettata.
Le nostre menti, sottoposto a test di resistenza che aumentano di ora in ora, e noi a contemplarle quasi dall'esterno, fluttuare in un universo che con l'umanità ha in comune solo la prima lettera.
Le nostre menti fragili. Le nostre menti forti. I nostri punti deboli diventano punti di forza.
Non riesco a parlare, in questo luogo che accarezza le storie di più di 40mila persone date per matte,in realtà così vive da non poter essere ascoltate. Tra foto che catturano l'anima solo per liberarla e disegni irresistibili, sorrisi che si fanno strada tra mura e alberi. Qualcuno si ferma ad ammirare la splendida magnolia, ma poi si mostrano platani che diventano immensi candelabri e ci illuminano.
Ascoltateci. Ascoltiamoci. Quando i nostri nuovi amici ci conducono nel bosco delle parole dimenticate, tutto acquista un'altra voce ancora dal suono avvincente. Quasi un mormorio gentile, che oscilla tra silenzio e dialoghi tracciati su cartelli e biglietti.
Liberi, qualcuno deve avere preso per mano questi uomini e donne in questi anni per poterlo essere nonostante tutto. Qualcuno che ora sta tenendo per mano me.
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