C'eravamo fasciati la testa in anticipo, escogitando le tattiche per ripararci dalla pioggia. Poi, nel parco di Monza noi pellegrini troviamo un cielo blu spalancato sopra di noi.
Sarà tutta questa felicità, non perché tutto vada bene, ma perché vogliamo crederci, costruirlo un poco quel bene, nonostante i nostri limiti. Aspettando il Papa con la mia parrocchia di origine e un'amica con la quale ho condiviso momenti speciali nella vita, la sento dentro di me, questa felicità.
Quando Francesco arriva, si presenta davvero anche il tempo del silenzio e ciò che abbiamo dentro risuona forte come le sue parole.
Non si può aspettare che passi la pioggia, dice. E penso che oggi siamo stati graziati dall'acqua a catinelle, ma se ci fosse stata, non sarebbe cambiato nulla. Che questa esistenza che ci viene riversata addosso, non può essere mai attesa, neanche quando ci sembra di non poter fare nulla.
Possiamo vivere, strappare tutto o ripararlo, sbagliare e riprovare.
Notte e non si può aspettare che passi la pioggia (vivi)
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