Quando sono anche ostinatamente persa dietro il nulla che siamo riusciti a creare, tra grovigli di traffico e asfalto accatastato, mi salvo con uno sguardo.
Basta alzarlo, svogliatamente o casualmente, per rimanere a bocca aperta. Una nuvola bizzarra, un cielo immusonito o un tramonto che fa di tutto per attirare attenzione: non importa nemmeno la differenza, ma quello stupore che sanno suscitare. Uno stupore che pulsa come la vita e che mi riporta alla condizione primordiale: tutto assaporato come se non fosse mai comparso prima, e forse nemmeno noi.
Io ci scommetterei che anche mentre dormiamo, c'è uno spiraglio verso la meraviglia. In un sonno che viaggia lontano o un occhio che per caso si apre e si impiglia nella bellezza della luna.
Non dorme lo stupore, né la vita.
Notte e non dorme lo stupore.
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