Cc cercasi campione. Questa settimana ho avuto la fortuna - preferisco scrivere, buona sorte, mi suona quasi materna - di incontrarne due. Gioco fuori casa, perché non sono proprio interista e il mondo delle moto l'ho sempre visto riflesso negli occhi di mio padre.
Zanetti e Capirossi, in due contesti così differenti. Il primo in università, a parlare del nuovo corso con i cinesi, ma in fondo lo sguardo torna sempre indietro. Ai primi passi, a quando hai le esitazioni di giovane calciatore e chissà se scompaiono mai veramente. Il secondo in fiera, tra il canto dei motori e le urla festose dei fans: Loris mi colpisce perché non può sfuggire a mezzo tifoso, non vuole. Si ferma alla richiesta di ciascuno, come se contasse solo lui.
Forse, conta solo lui.
E forse essere campioni, al di là dei risultati in campo o in pista, è far sentire magici gli altri o condividere come polvere d'oro un incantesimo che ti sei conquistato, ma non per questo devi esserne meno grato.
Cercasi campione e se guardi bene, dietro ogni angolo puoi incontrarne uno.
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