Martedì sera l'amico autore del romanzo "Il respiro del lago" diceva una realtà che si sperimenta quando si scrive una storia: i personaggi prendono la mano, ti impongono persino la strada da seguire, a un certo punto.
A me è accaduto così, nelle storie che ho scribacchiato in passato e che giacciono pensierose. Nel libro che ho pubblicato ora, le storie vengono dalla vita reale, quindi non posso cambiare percorso e finali. Però non è un testo scritto da una fredda storica, così ho riletto delle figure con i miei occhiali. Spesso ho sentito un'urgenza da parte di queste persone - perché sono persone, non personaggi - di illuminare un sentiero, invece che un'autostrada, e ho provato a seguirli. Non so se ci sono riuscita.
So che oggi faccio i complimenti a un'amica che l'ha già letto e mi ha detto una frase stupenda, perché ritagliata con un auspicio su suo figlio, tesoro di entrambe. La ringrazio per l'avanzata eroica nel consumare tutte quelle pagine e per l'affetto.
http://www.nomosedizioni.it/book.php?ID=12NMS412&cat=1
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